FABBRO. Tangenti per le mense.
Tangenti per le mense, 11 arresti "Per nove anni qua sono a posto"
FABBRO SPA
04/05/2022 - 15:30
Stando alle indagini, quei contratti generavano una "tangente" compresa fra l’1 e il 3 % del prezzo posto a base d’asta.
"Digli a Grigoli che se le cose non vanno come dico io, gli metto una penale ogni giorno", faceva sapere Monteleone
Sparacino, ma anche Massimo Manco, dipendente del Comune di Cornaredo, Massimiliano Rottigni, funzionario a Buccinasco, e la dietista Antonietta Monteleone, presenza fondamentale nelle commissioni per la refezione scolastica. (IL GIORNO)
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Secondo le indagini, sarebbero girate tangenti compresa fra l’1 e il 2 % del prezzo a base d’asta della gara. Gli arresti per corruzione. Sono scattati 11 arresti (3 in carcere e 8 ai domiciliari) per corruzione anche tra dipendenti pubblici. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)
Si procede anche nei confronti di cinque società primarie nel settore della ristorazione ai sensi del decreto legislativo n funzionari arrestati anche a buccinasco. 11 sono i contratti di fornitura incriminati, per un valore complessivo di 39 milioni di euro, da parte di diversi enti locali dell’hinterland milanese, tra cui Buccinasco. (Giornale dei Navigli)
Tre persone sono state condotte in carcere mentre le restanti otto si trovano ristrette agli arresti domiciliari.
Sono i reati dai quali, a vario titolo, dovranno difendersi le 11 persone raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano ed eseguite dai finanzieri del comando provinciale di Milano.
Un enorme enorme giro di tangenti sugli appalti per l’affidamento dei servizi di ristorazione in scuole e istituti per anziani e di pulizie in uffici pubblici, in diversi comuni dell’hinterland milanese e lombardi (Buccinasco, Cornaredo, Mediglia, Ranica, Flero). È quello scoperto oggi dalla Guardia di finanza che ha arrestato 11 persone (8 ai domiciliari e tre in carcere), accusate a vario titolo di corruzione. Tra loro i fratelli Massimiliano e William Fabbro, responsabili della holding della ristorazione Fabbro Spa e il vicesindaco di Mediglia, Paolo Bianchi (indagato).
Secondo le indagini il gruppo avrebbe pilotato affidamenti per un valore complessivo di 39 milioni di euro. Sarebbero 11 i contratti di fornitura assegnati dagli enti locali a favore delle imprese alle quali erano direttamente collegati alcuni indagati, o di altre disposte a pagare una “tangente” compresa fra l’1 e il 2 % del prezzo posto a base d’asta della gara. Dagli accertamenti è emerso come il pagamento delle mazzette avvenisse attraverso “la devoluzione di valore o di somme di denaro in forma rateizzata per tutta la durata della fornitura”. I finanzieri hanno, infatti, documentato anche le fasi della consegna di una “bicicletta professionale da corsa, del valore commerciale di 3.000 euro, a favore di un pubblico dipendente corrotto per l’aggiudicazione di una gara del valore di 300.000 euro”.
Il sistema delle tangenti
Il presunto sistema prevedeva l’acquisizione «a pagamento, di informazioni privilegiate» da «figure compiacenti operanti all’interno delle commissioni giudicatrici» e «delle diverse stazioni appaltanti che servivano ad impostare bandi di gara personalizzati, congegnati su misura per l’azienda da favorire». Per garantirsi «l’adempimento dell’accordo illecito da parte degli aggiudicatari delle gare» gli indagati avrebbero fatto ottenere «a persone compiacenti, e disponibili ad assecondare ogni loro richiesta, incarichi di consulenza per il controllo qualità all’interno della catena di somministrazione dei pasti». Così qualora l’azienda favorita avesse ritardato la consegna delle “stecche” sarebbero «intervenuti con l’irrogazione di sanzioni pecuniarie contrattualmente previste, giungendo fino alla risoluzione del rapporto di fornitura, nel caso in cui il flusso di denaro illecito si fosse interrotto».
«Potremmo fare 20 tu e 20 Antonella che siete là dentro e 10 io»
«Se ci danno il 2% sono 50 mila euro però da dividere, potremmo fare 20 tu e 20 Antonella che siete là dentro e 10 io. Ti interessa?». A parlare – intercettati – sono Carmelo Saracino “che agiva nell’interesse della Fabbro food” e il pubblico ufficiale Massimo Cosimo Manco, responsabile dell’Area servizi generali e sociali del Comune di Cornaredo, nonché della Centrale unica di committenza di più comuni dell’hinteland. Lui, insieme ad Antonietta Monteleone (entrambi in carcere con Saracino) sono i commissari della gara che avrebbe favorito la Fabbro food per una gara di ristorazione a Flero (Brescia). Nell’intercettazione, risalente al 23 novembre scorso, Sparacino esige chiarezza: «Tu considera il 2%, ci vediamo qui con Antonella e definiamo, bisogna essere chiari, 20 e 20 voi e 10 io». Dopo pochi giorni, si legge nell’ordinanza, «Manco che era già stato preallertato da Sparacino, riceve la convocazione da parte di Monteleone, corredata dal fondamentale dettaglio circa l’ampio margine di discrezionalità che il bando riserva alla valutazione della Commissione». Uno schema che si ripete in altre gare. «Le conversazioni intercettate – scrive il gip di Milano Tiziana Gueli – restituiscono il quadro ormai consueto: attraverso l’infiltrazione nella commissione giudicatrice di Monteleone e Manco, viene alterata la procedura selettiva in favore dell’impresa Fabbro Foof, sponsorizzata da Sparacino».
Riceviamo e pubblichiamo